I cani in politica


dudù
Niente cerimonia al Quirinale per Berlusconi. Il 16 dicembre c’era un impegno irrinunciabile: il compleanno di Dudù da festeggiare. Un nipote? Un amico? No, si tratta del piccolo barboncino bianco figlio adottivo del Cavaliere. Così si definisce lo stesso Dudù sul suo sito ufficiale www.forza-dudu.it quando scrive “Sono dolce e affettuoso e voglio tanto bene ai miei genitori adottivi Francesca e Silvio”.
Non è uno scherzo, è soltanto il nuovo piano del Cavaliere per ingraziarsi i migliaia di animalisti che ci sono in Italia. Anche se alla maggioranza degli italiani dotati di cervello questa farsa potrebbe risultare perfino esilarante, c’è sicuramente una fetta consistente di persone al quale il barboncino “figlio di Papi” fa effetto. E così ieri il Tempo ha riportato le foto esclusive del piccolo cane in braccio alla “mamma Francesca” davanti a una torta con tanto di candelina accesa.
Questa storia del cane è una follia che renderebbe ridicolo anche il politico più serio. Ma per Berlusconi è tutto calcolato. Da quando aveva annunciato la nascita di Forza Italia, il leader aveva comunicato anche la creazione del sito ufficiale di Dudù. Accolto da risate e boati di apprezzamento, il Cavaliere aveva snocciolato statistiche sugli animali (“Non sapevo che in Italia ci fossero sette milioni di cani”) e sulle abitudini di vita dei padroni dei cani.
Del resto a cercare di convogliare i voti degli animalisti a destra ci prova da tempo anche Michela Vittoria Brambilla, nelle fila di Forza Italia, ma soprattutto animalista convinta e presidente della Lega italiana della difesa degli animali e dell’ambiente. Adesso Dudù sarebbe il simbolo di questa nuova strategia politica di Forza Italia.
Il piccolo barboncino, però, non è l’unico cane famoso per essere stato fotografato con un politico. Si pensi, per esempio ad Empy, il cane comparso tra le braccia di Mario Monti a “Le invasioni Barbariche” e di cui proprio la Brambilla diceva “Non chiedo più a Monti conto dell’Italia, ma almeno mi dica che fine ha fatto Empy”.
Ai nostri politici non si critica di certo che abbiano un animale domestico, che gli siano affezionati o che ne abbiano cura. Ma arrivare a far spegnere le candeline a un cane è esagerato. Creare il sito ufficiale di un barboncino che scrive usando la prima persona è follia.
E se i cani sono la priorità dell’Italia e se questi sono i politici italiani, non si capisce più ormai se dobbiamo ridere o piangere.